NCoV, l'influenza che terrorizza


"Un virus letale che sta letteralmente preoccupando gli scienziati. Si chiama NCoV e avrebbe già infettato ben 13 persone, localizzate nel medio oriente, portandone 7 alla morte. Secondo gli studiosi si tratta di un virus che ha delle grandissime potenzialità e potrebbe scatenare una nuova epidemia, molto simile alla SARS."
Comincia così uno dei tanti articoli presi dalla rete in questi giorni. In realtà il virus non è poi così letale. L'OMS riferisce che 
"L'OMS è stato recentemente inflìormato di un nuovo caso confermato di infezione con il nuovo coronavirus (NCoV).Il paziente, un uomo di 69 anni, è stato ricoverato in ospedale il 10 febbraio 2013 ed deceduto il 19 febbraio 2013 in Arabia Saudita. Le indagini preliminari hanno riscontrato che il paziente non ha avuto contatti con soggetti infetti precedentemente segnalati  e non aveva viaggiato di recenteAd oggi, l'OMS è stata informata di un totale globale di 14 casi confermati di infezione umana con NCoV, tra cui 8 mortali. In Arabia Saudita sono stati segnalati un totale di 7 casi, di cui 5 mortali.
Sulla base della situazione attuale e delle informazioni disponibili, l'OMS incoraggia tutti gli Stati membri a continuare la sorveglianza delle SARI (gravi infezioni respiratorie acute). L'OMS sta attualmente lavorando con esperti internazionali per valutare meglio la situazione.
L'OMS non consiglia speciali misure di screening nei punti di ingresso  raccomanda restrizioni di viaggio o di scambi."
Di che tipo di coronavirus si tratta?
Si tratta di un nuovo sottotipo/ceppo di coronavirus, identificato per la prima nei Paesi Bassi nel 2012. Il virus identificato dai laboratori di riferimento dell' HPA (Health Protection Agency) a Colindale, è geneticamente molto simile al ceppo identificato nei Paesi Bassi. Il virus identificato nel Regno Unito è stato completamente sequenziato e l'analisi dettagliata indica che i parenti più stretti sono i coronavirus che colpiscono i pipistrelli. Dal momento che solo una manciata di casi sono stati segnalati, vi sono limitate informazioni sull'impatto clinico, la trasmissione e la gravità in questa fase, ma non sarebbe la prima volta che un virus compie il "salto interspecie", cioè da animale a uomo: è successo lo stesso con l’HIV e con l’H1N1, responsabile dell’influenza suina del 2009. Tuttavia, le indagini scientifiche sono ancora in corso e i virologi non escludono che questo nuovo virus possa presto diffondersi in tutto il mondo.

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